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Durante la prima metà del novecento la possibilità di amplificare il suono di una chitarra è stato fondamentale per farla emergere rispetto agli altri strumenti e prendere quel ruolo centrale che ha avuto d allora. Da quel momento, la musica non è stata più la stessa.

Ci sono diversi modi di amplificare il suono di una chitarra acustica, ognuno con le proprie caratteristiche, i propri vantaggi e gli svantaggi.

 

Sono approcci diversi allo stesso problema, che non sempre si escludono tra loro. 

Andiamo a descriverli brevemente:

Fig 3PIEZO

Fino a qualche anno fa il piezo era praticamente una scelta obbligata. 

Si tratta di un trasduttore che recepisce le vibrazioni del ponte e le trasforma in un segnale elettrico.

I piezo possono essere sia passivi che attivi, le cui informazioni passano attraverso un preamp.

Il piezo è una soluzione che ha il pregio di essere molto molto molto economica (i prodotti economici costano quanto una lussuosa cena per due a base di pizza e bibita) e praticamente priva di feedback. Con poche decine di euro si può avere una soluzione di amplificazione del proprio strumento.

Di contro non ha una resa qualitativamente eccelsa, Normalmente il piezo ha un tipico suono plasticoso e poco fedele della dinamica dello strumento. 

A questo aggiungete la necessità di modificare il ponte per ospitare il piezo (a meno che non sia già predisposto), ovvero un intervento invasivo e che necessita di un minimo di manualità e competenza per fare un lavoro di precisione

PRO:

- economico

- No feedback

 

CONTRO:

- Soluzione invasiva.

- Suono plasticoso

 

Dean Markly DM3001 Artist Acoustic Pick upTRASDUTTORE

Questa soluzione è molto simile al piezo (con cui condivide il principio fisico di funzionamento): si tratta di uno o più spesso due dischi ceramici da posizionare nei pressi del ponte in modo da recepirne le vibrazioni e trasformarle in segnale.

Rispetto al piezo questa soluzione è meno invasiva e di facile installazione (non richiede particolare manualità o competenza). Ne esistono di due tipi, in funzione di dove vengono posti:

- INTERNI, ovvero da posizionare sotto il ponte, all'interno della cassa di risonanza;

- ESTERNI, ovvero da posizionare all'esterno della cassa di risonanza, nei pressi del ponte.

Anche in questo caso esistono sia soluzioni passice che attive.

 

PRO:

- gli stessi PRO del Piezo

- meno invasiva e di facile installazione

 

CONTRO:

- la qualità è quello che è (come per il piezo)

 

0074456 01 mPICKUP

Questa soluzione prevede di posizionare un pickup all'interno della buca.

Il funzionamento di questo elemento è simile a quello dei pickup utilizzati nelle chitarre elettriche, ma con doverosi adattamenti: i pickup da acustica sono pensati per essere posizionati molto più in basso rispetto a quelli da elettrica, devono amplificare uno spettro di frequenze diverso e una tipologia di corde diverse e con volumi diversi (il sol rivestito fa una grossa differenza). Oltre a questo, e non ultimo, deve recepire e amplificare le percussioni sul corpo.

Questa è la soluzione in assoluto meno invasiva e di più semplice installazione e disinstallazione. Non serve competenza per posizionarlo (il massimo richiesto è allargare il foro e sostituire il perno della tracolla con il jack audio di uscita).

E' una soluzione meno economica delle precedenti, ma sempre priva di feedback (almeno nelle soluzioni di qualità). Di contro il risultato è un suono abbastanza metallico, tipico di un pickup

 

PRO:

- No feedback

- è la soluzione meno invasiva

- semplice da installare

- qualità migliore rispetto ai piezo

 

CONTRO:

- suono abbastanza metallico

 

preview 2MICROFONO

E' la soluzione qualititativamente migliore, l'unica in grado di rendere tutta la dinamica dello strumento.

Prevede l'uso di un microfono che può essere posizionato in due diversi modi:

- all'esterno, quindi un microfono posto di fronte alla buca (per esempio usando un microfono a clip oppure un microfono normale su una piantana);

- all'interno della cassa di risonanza.

Se da una parte garantisce maggior fedeltà, l'essere basato su un microfono porta inevitabilmente questa soluzione a essere più o meno prona ai feedback e all'incapacità di potersi focalizzare solo sullo strumento da amplificare: il microfono amplifica tutto quello che è nel suo raggio.

Se si opta per un microfono esterno il musicista è limitato nei movimenti, pena l'insorgere di ulteriore feedback o perdita di volume allontanandosi da esso.

L'uso di un microfono esterno può essere un'ottima soluzione in studio ma comunque in presenza di un fonico bravo. Senza, il rischio che i problemi superino i benefici non è trascurabile.

Negli ultimi anni sono uscite soluzioni interne di alta qualità e meno affette dal feedback, ma più costose rispetto alla media.

Rispetto alle soluzioni precedenti questa è obbligatoriamente una soluzione attiva, che necessita di preamplificazione e alimentazione.

 

lr baggs lyric acoustic guitar pickup microphone 3PRO:

- fedeltà e qualità

- soluzione semplice da installare (DI NORMA)

 

CONTRO:

- feedback

- costo maggiore rispetto alle soluzioni già descritte

- la soluzione esterna necessita di competenza per avere risultati

 

lr baggs anthem acoustic guitar pickup microphone 2SOLUZIONI IBRIDE

Un ulteriore approccio è quello di creare soluzioni che non si basano su una sola delle tecnologie sopra descritte, ma che ne mescola due assieme per ottenerne i vantaggi di entrambe e sopperirne i rispettivi punti di debolezza.

Se in precedenza l'uso di pickup chiedeva quasi sempre un piezo a dare corpo (per esempio il Fishman Matrix Infinity), oggi si vedono sempre più soluzioni basate su microfono integrate con un piezo (per esempio il L.R. Baggs Anthem). Non mancano anche le soluzioni che mettono assieme microfono e pickup (come il Seymour Duncan Mag Mic). Non c'è quindi un solo approccio che prevalga sugli altri, ma tante soluzioni e idee alternative.

Questa varietà e questa qualità superiore rispetto alle soluzioni singole comporta costi maggiori o leggermente maggiori rispetto a quanto già descritto.

 

PRO:

- qualità

 

CONTRO:

- costo

- soluzione invasiva

 

BUT... AFTER? (da leggere tipo Trekkie in Internet is for porn)

Argomento extratopic ma a cui accenniamo. Ok, ora abbiamo il nostro strumento amplificato e pronto per essere connesso al sistema di amplificazione... ma come?

Le scelte fondamentalmente sono due: passare tramite una D.I. e da qui al mixer oppure in un amplificatore per chitarra. 

Queste scelte sono equivalenti, dipendono dal suono che si vuole ottenere o dal fatto di voler processare ulteriormente il suono dello strumento, per esempio utilizzando effetti (in quest'ultimo caso giocoforza si deve optare per l'amplificatore).

In nessun caso è opportuno andare a connettersi direttamente al mixer, pena l'ottenere un suono molto sbilanciato e poco piacevole 


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