Tra le due denominazioni esiste un interregno di qualche mese, in cui la chitarra uscì senza alcun nome. Fender aveva in magazzino una certa quantità di stencil con la scritta "Fender Broadcaster" da applicare sulla paletta e non aveva alcuna intenzione di buttarli. Si decise di utilizzarli fino all'esaurimento della scorta, tagliando la scritta "Broadcaster" e lasciando solo il logo dell'azienda. I prodotti usciti in questo periodo sono normalmente battezzati come "NoCaster". Tale denominazione non è un nome ufficiale, ma un nomignolo dato dai collezionisti. Sul finire del 1951 le scorte di stencil si esaurirono e così sul mercato apparirono le prime Fender Telecaster.
Avevano un circuito molto particolare, che per certi versi riprende ancora quello della Esquire e lo proietta verso quello che sarà il futuro circuito della Tele. Abbiamo uno switch a tre vie che funziona in modo molto particolare:
se posizionato in posizione 3 attiva il pick-up al manico con un filtro delle frequenze fisso e molto cupo (se risulta troppo cupo, il consiglio è sostituire il condensatore con uno di capacità inferiore, da 0.033 uF o 0.022 uF). In posizione 2 è attivo il solo pick-up al manico, senza alcun filtro. In posizione 1 è attivo il pick-up al ponte ed il potenziometro blend, che permette di inserire/gestire il pick-up al manico: se il potenziometro viene aperto totalmente, il circuito funziona in modo simile alla classica "posizione 2" della Telecaster, con entrambi i pick-up attivi, mentre se lo si chiude totalmente quello al manico viene escluso, lasciando attivo solo quello al ponte. In mezzo, una serie di varianti impossibile da realizzare con una normale Tele, dove il pick-up al ponte è più o meno presente in base al gusto del musicista.
Un circuito molto particolare quindi, che anticipa alcuni elementi della futura Telecaster ma con un proprio caratteristico suono.
Una curiosità: quando Leo Fender fondò G&L, decise di riesumare il nome "Broadcaster" per battezzare la sua idea di evoluzione della Telecaster. Anche allora gli andò male e fu obbligato a scegliere un altro nome, che fu ASAT, in onore del missile anti-satellite progettato dalla USAF. Qualcuno ci ha visto in questo nome l'acronimo di "After Stratocaster After Telecaster".
Lo schema è stato realizzato a partire dalle immagini degli strumenti storici e viene riportato esattamente come veniva fatto allora, ivi compresi i centri di massa sparsi per il circuito (sarebbe opportuno modificarlo per avere un solo centro di massa).
Materiale occorrente per realizzare il circuito:
- un pick-up single coil per Broadcaster/Telecaster al manico (per esempio il Seymour Duncan Vintage Broadcaster Rhythm STR-1);
- un pick-up single coil per Broadcaster/Telecaster al ponte (per esempio il Seymour Duncan Vintage Broadcaster Lead STL-1);
- un 3-way switch;
- un condensatore carta-olio da 0.05 uF;
- due potenziometri logaritmici da 250k Ohm;
- una resistenza da 15k Ohm in carbone, 0.5W e 10% di tolleranza;
- un jack audio mono;
- cavo rivestito di tessuto;
Di seguito è riportato lo schema del circuito. Come sempre, cliccando su esso sarà possibile visualizzarne una versione di qualità maggiore.
L'immagine di copertina e' tratta da http://www.stratoblogster.com/