Da sempre Boss e' sinonimo di loop station ed e' normale, quando si vuole aggiungere al proprio arsenale un pedale in grado di campionare e gestire uno o piu' loop si guardi all'offerta dell'azienda giapponese. In questi anni pero' la concorrenza non e' stata a guardare e soprattutto Digitech e' stata in grado di offrire prodotti sempre piu' interessanti ed in grado di ritagliarsi un posto al sole.
I prodotti della linea JamMan hanno decisamente alzato l'asticella, portando la competizione su livelli piu' alti alla ricerca di feature in grado di migliorare l'offerta ed invogliare piu' musicisti a sceglierli.
Il Lefty.it MiniPlaymaker nasce da una mia esigenza specifica: avevo la necessità di un effect switcher che mi permettesse di attivare o disattivare una intera catena di strumenti in un colpo solo.
Avendo una catena piuttosto lunga e non del tutto immune da rumore e problemi di impedenza, desideravo un prodotto che integrasse anche dei buffer che regolassero le impedenze sia in ingresso che in uscita.
Se era possibile eventualmente trovare sul mercato degli switcher con un buffer all'ingresso, la ricerca di un prodotto che controllasse anche l'uscita e le impedenze sul send e sul return della catena non ha dato nessun esito. Forse non ho fatto una gran ricerca, ma nessun prodotto commerciale aveva le caratteristiche che cercavo.
Da questo nacque l'idea di produrre da me ciò che cercavo.
Come abbiamo già avuto modo di raccontare in un precedente articolo, i pick-up per uno strumento elettrico sono l'elemento centrale, quello che fa la differenza. Un trasduttore di pregio è in grado di valorizzare e far suonare bene qualsiasi strumento, mentre uno scarso non sarà mai in grado di valorizzarne i pregi.
Di questo sono dimostrazione diversi esperimenti fatti in questi anni (vedasi appunto quanto proposto in "legni ed impatto sonoro" ed in particolare l'esperimento fatto da Luca Villani di i-spira). Se una volta si diceva "del tuo budget per il sistema hi-fi, dedicane almeno il 50% ai diffusori", allo stesso modo si può tranquillamente considerare l'idea che una bella fetta del budget a disposizione per il tuo nuovo strumento sia da riservare ai pick-up.
La scelta quindi del trasduttore giusto, che meglio si adatta alle proprie necessità ed all'idea di suono che abbiamo in testa, deve essere quindi prioritaria.
L'alimentazione di una pedaliera e' un argomento spesso sottovalutato. E' purtroppo facile vedere effettiere complesse, formate da effetti ricercati e di altissima qualità, alimentate tramite prodotti totalmente inadeguati.
Altro errore che vedo spesso e' quello di alimentare gli effetti in catena, mettendone in serie troppi: questo significa amplificare le imperfezioni e riverberarle nel suono sotto forma di rumore di fondo o disturbo. "Ma il mio Visual Sound OneSpot eroga fino a 1.7A… ci posso alimentare una infinita' di pedali!"… certo, in un mondo perfetto questo sarebbe possibile… pero' questo ragionamento non tiene conto dei residui di alternata che vengono propagati ed il fatto che non tutti i pedali collegati alla catena siano perfetti… i difetti si possono propagare lungo l'alimentazione, amplificandosi l'un l'altro.
Se si investe per avere un suono di qualità, non si può non investire per un comparto di alimentazione di livello.
Tutto questo cappello per presentare uno dei prodotti di punta di Mea Lab, produttore italiano che offre una linea di prodotti fatti a mano, spesso su misura per il cliente e con l'obbiettivo di offrire uno standard di qualità decisamente alto ad un prezzo giusto.
Schermare uno strumento e' una operazione fondamentale per ridurre l'impatto delle interferenze esterne sul suono del proprio fido compagno.
Oggi ci occuperemo della Stratocaster ed affini, spiegando come realizzare la schermatura a partire da dei fogli di alluminio e/o rame.
Un caro amico di Lefty.it, Renato, nei giorni scorsi mi ha portato la sua chitarra, una Squier Classic Vibe Telecaster 50s. L'idea era quella di migliorarla, ma e' stata l'occasione anche per provarla. Ammetto che avevo grossa curiosita' di provare questo strumento, di cui e' molto facile leggere recensioni dal positivo all'entusiastico. Ovviamente la curiosita' riguardava anche capire se il prodotto valesse il prezzo di listino, talmente alto da superare persino quello di alcune "sorelle" messicane (che sulla paletta portano il logo Fender).
Completiamo finalmente la guida per la realizzazione di una finitura alla nitro per il vostro strumento.
Nei precedenti articoli (clicca qui per la prima parte o clicca qui per la seconda) avevamo descritto come preparare il legno per essere verniciato ed in seguito le procedure per potergli dare la finitura che desideriamo.
In questo articolo descriveremo ora come proteggerla e renderla lucida e brillante.
Una delle parti che storicamente ha subito meno modifiche sulla Fender Telecaster e' la coppa su cui viene montato il jack. Sostanzialmente, dagli anni cinquanta ad oggi e' cambiato il modo di produrlo (da stampa a pressione), ma fondamentalmente il concetto e' sempre lo stesso.
Esso viene tenuto in posizione da una clip posta all'interno dello scasso. Su di esso viene posizionato il jack audio da una parte e la coppa dall'altra. Avvitando la vite del jack, si fissa il tutto a quella clip.
Se cercate online come installarla, le risposte sono poche e scoraggianti... parlano di una procedura difficile per chi non e' esperto (se posizioni quella clip troppo vicina o troppo lontana dalla posizione ideale non sara' possibile avvitare per bene il jack), oppure della necessita' di acquistare un tool apposito da Stewmac (http://www.stewmac.com/shop/Tools/Special_tools_for_Electronics,_pickups/Tele_Jack_Installation_Tool.html?actn=100101&xst=1&xsr=0135). Tale tool non e' costoso (18 dollari piu' spese), ma comunque troppo per uno che vuole mettere a posto il proprio strumento e non deve farlo professionalmente.
Il consiglio spesso e' "passa ad un jack a viti".
Con un po' di ingegno ho escogitato una soluzione semplice ed economica per installare questa clip, che non prevede l'uso di strumenti specifici o di particolari abilita'.
Ecco finalmente il tanto atteso articolo relativo a come finire il vostro strumento usando vernice alla nitro.
Nel precedente articolo (clicca qui) vi avevamo lasciato con lo strumento pronto per essere verniciato.
Ora proseguiremo il lavoro fino a portare il corpo ad essere pronto per ricevere il trasparente protettivo e la relativa lucidatura (che saranno argomento della terza ed ultima parte di questo approfondimento).
Continuiamo il nostro viaggio tra i circuiti che ho progettato per la Gibson Black Beauty 3HB.
Stasera proponiamo la soluzione piu' radicale, che ha come obbiettivo quello di garantire al musicista tutti i suoni classici di una Les Paul a cui aggiungere delle configurazione tipicamente da Stratocaster per rendere il tutto piu' particolare.
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