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1985 born usa 2392702kAcquistando una chitarra usata, mi sono ritrovato questo set di pickup montato su essa.

La curiosità di provare questo set ammetto che era presente, se non altro perché con esso Bruce Springsteen ci ha scritto pagine importanti della sua carriera. Questa è una famiglia molto particolare di pickup progettata da Seymour Duncan. E' stata pensata per porsi, nella gamma Duncan, come i pickup con l'output maggiore tra quelli AlNiCo. Per output ancora maggiori, si deve andare su altri tipi di magneti (ceramico o neodimio). 

Per ottenere questo il buon Duncan ha letteralmente iperavvolto i suoi pickup, portandoli all'estremo. Se per esembio un pickup degli anni sessanta per Telecaster come set point di riferimento per la DC resistance ha un valore di circa 6.4 kOhm per il ponte, qui siamo attorno ai 17 kOhm!!! Si punta quasi al triplo!


Dopo aver pubblicato un articolo dedicato a distinguere tra le varie finiture che stanno sotto il cappello di 'sunburst', ecco finalmente la descrizione della procedura per realizzarne uno.


Tutto nacque una sera. Io e Luca parlavamo di possibili circuiti per una chitarra in costruzione. L'idea era quella di fare un circuito versatile e particolare, non proprio il solito trito e ritrito. Luca propone il circuito Mix di Frudua (http://www.youtube.com/watch?v=4YNhcOKGPhA). Un circuito carino, con molte opzioni proposte in maniera semplice.


Normalmente la mia scelta è lavorare con scelte e soluzioni applicate nel momento d'oro degli strumenti elettrici. Questa scelta porta a eseguire lavorazioni che possono essere richiedere molto tempo. Un esempio di questo è l'occlusione dei pori. Su un corpo in frassino mediamente significano 10 giorni di lavoro ripetuto e tanto olio di gomito. E' sempre necessario?


Il Custom Shop di Lefty.it non si ferma mai... dopo una lunga gestazione è entrato nella fase realizzativa il progetto che ha come base la Fender Duo Sonic II, ovvero una Mustang con ponte fisso. Il wiring originale di questo strumento è molto semplice e molto intuitivo. Ho voluto aggiungere a questo alcuni suoni in più, senza perderne.


Un utente abbastanza attivo della comunità mancina italiana sui social, qualche giorno fa, ha pubblicato un annuncio per cercare di vendere uno dei suoi ultimi acquisti. Una chitarra di plastica coi led all'interno del corpo e della tastiera.

Lasciando perdere il fatto (non proprio trascurabile invero) che secondo me quella chitarra non dovrebbe essere vendibile in quanto palesemente contraffatta (riporta il logo Ibanez sulla paletta pur non essendolo), è entrata di diritto nella mia Top 10 delle chitarre più brutte e di cattivo gusto che abbia mai visto.


s l1600 7Sfogliare per la prima volta il nuovo catalogo dei prodotti Fender nel 1971 (QUI potete sfogliarlo anche voi) per un negoziante di strumenti musicali deve essere stata una sorpresa... appena aperto, già a pagina 2, capeggiava la nuovissima Telecaster Deluxe, la nuova chitarra di punta della famiglia. Il negoziante deve aver strabuzzato gli occhi ed essersi domandato se fosse uno scherzo o se stesse sognando: si trattava di una chitarra Fender con due Humbucker. Le mascherine cromate dei pickup riportavano il logo Fender inciso, come a dire "no, non è un errore. E' davvero un prodotto Fender".


Unknown 101[Altra recensione con immagini di repertorio. Sorry]

Capita spesso che mi vengano proposti strumenti da migliorare o richieste su cosa fare 'pimpare' il proprio strumento. Spesso mi viene chiesto di eseguire queste modifiche su strumenti Squier o Epiphone. Se per il secondo marchio so di poter contare, almeno nella maggioranza dei casi, su una buona base che regala ampi margini di miglioramento, per la sottomarca di casa Fender ogni intervento è un po' un balzo nel buio. Ogni strumento fa storia a sè e non sempre si può sapere a priori cosa capiterà in mano. 

Se con strumenti della serie "Classic Vibe" hai una discreta garanzia di trovarti un'ottima base, spesso migliore rispetto alle messicane di casa Fender, con le altre serie la sorpresa è sempre dietro l'angolo. Sorpresa sia in positivo che in negativo. Ho avuto in mano delle Squier impossibili da suonare, con manici indegni, come strumenti ottimi. 


Fender Stratocaster 70s reissue made in Japan

Le stratocaster mancine, forse l’unico modello su cui abbiamo quasi libertà di scelta;questa è la prima recensione di tante, essendo storicamente il mio strumento più utilizzato.

 

Oggi parliamo della tanto ricercata e famosa serie E (1984-1987) che, vuoi per la rinomata produzione giapponese, vuoi per la concomitanza con il peggior periodo storico (in termini qualitativi) di Fender USA, risultano quasi mitologiche.

 


Oggi parliamo della chitarra a mio avviso più sexy che il mercato ci offre:

La Gibson ES-335 cherry dot inlays.

 

Sono stato un felicissimo possessore di questa splendida chitarra, che ahimè ho dovuto poi vendere per finanziare gli studi, in un periodo in cui, in assenza di una band, risultava come un Harley (non Benton) in garage; uno spreco.

O almeno è ciò che mi racconto, a distanza di anni, mentre cerco di non mangiarmi le mani per non averla più nel mio arsenale.

La chitarra la conosciamo tutti, suono super bilanciato ma di personalità, responsiva al tocco, cattiva, dolce, sporca, pulita, ci si fa veramente tutto.

La mia, di cui vedete le foto mentre scorrete nella lettura, era una cherry, con tanto di documentazione e custodia originale. Dalla custodia qualcuno sarà sicuramente risalito alla decade: parliamo di una 90’s, del 1997 per la precisione.

 


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